In occasione del Mese Internazionale della Prevenzione dei Tumori del Seno, Komen Italia, con la collaborazione del Ministero della Cultura e il patrocinio di Fondazione Pubblicità Progresso, ha dato vita al progetto “La Prevenzione è il nostro Capolavoro”, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cura della propria salute e l’adozione di stili di vita sani.
Durante l’11^ giornata di campionato, la Lega B si farà promotrice e portavoce della campagna di Komen Italia attraverso una serie di attività quali grafiche tv e social, videospot e messaggio speaker negli stadi. In particolare, le società scenderanno in campo indossando l’iconico “ribbon” rosa, il fiocco simbolo dell’iniziativa e di tutte le donne, che nel mese di ottobre “veste” anche celebri luoghi storico-artistici del territorio nazionale come il Colosseo, la Galleria Borghese e la Reggia di Caserta, ma anche realtà istituzionali quali Palazzo Montecitorio e il Centro Tecnico di Coverciano.
“La salute femminile rappresenta un tema di primaria importanza per la Lega B – dichiara il Presidente Mauro Balata – per il quale desideriamo continuare ad adoperarci a fondo affinché si possa garantire tutela e sicurezza. Ringrazio Komen Italia e il Ministero della Cultura per la sensibilità dimostrata e per aver condiviso con noi temi sociali di cura e prevenzione che intendiamo veicolare al meglio attraverso le nostre società e i nostri broadcaster. In tal modo possiamo dare ulteriore impulso alla campagna strutturale di attenzione verso l’universo femminile che abbiamo avviato dall’inizio della stagione sportiva e che vede coinvolte numerose realtà istituzionali con le quali collaboriamo a stretto contatto”.
Con oltre 56.000 nuovi casi l’anno solo in Italia, i tumori del seno rappresentano le neoplasie più frequenti nel sesso femminile e, sebbene negli anni siano diventati altamente curabili, rimangono comunque al primo posto tra le cause di morte per cancro nella popolazione femminile mondiale. Per cui, la diagnosi precoce, come spesso accade, può fare la differenza: grazie ad essa, infatti, la percentuale di guarigione supera il 90% e con cure meno invasive.