E’ un Luca Rudolf Paganini sereno e voglioso di mettersi in gioco quello che si presenta in sala stampa al termine dell’allenamento di oggi. Nome e cognome pesanti i suoi. Rudolf, in onore di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, Rudolf Nureyev, e Paganini, cognome del suo papà, il celebre Raffaele Paganini, danzatore, coreografo, attore e tanto altro. Una famiglia di artisti la sua: mamma Debora Morina, ballerina anche lei, una nonna soprano e un nonno ballerino. Della danza Luca ha acquisito la disciplina, lo spirito di sacrificio e il rispetto delle regole, tutte caratteristiche che metterà nella nuova esperienza con l’Ascoli. Tante le motivazioni che lo hanno portato ad accettare la corte del club bianconero:
“Ho lasciato un Lecce che stava disputando un gran campionato, ma non ho esitato ad accettare questa nuova sfida, perché, a vedere dalle partite, dalla squadra e dal progetto, l’Ascoli ha le carte in regola per fare bene, è stata una scelta voluta e sono veramente contento e pronto a iniziare questa nuova sfida”.
Da settimane il nome di Paganini viene accostato all’Ascoli:
“Inizialmente della trattativa se ne stava occupando il mio agente, ma, col passare del tempo, mi sono informato, tante persone mi hanno consigliato di venire qui, ma comunque avevo un’idea mia in testa: sapevo che questa era una squadra giovane, con voglia di fare e di mettersi in mostra e quindi è una sfida che ho accettato immediatamente”.
Paganini ritrova all’Ascoli Dionisi, Salvi e Leali, compagni coi quali ha scritto pagine importanti della storia del Frosinone, club in cui ha militato ben dieci anni:
“Col Frosinone abbiamo fatto una cavalcata storica. Con Federico Dionisi ho un legame forte da sempre, siamo rimasti sempre in contatto, nei giorni di trattativa l’ho sentito con più frequenza, siamo amici. Ha doti fuori dal normale, è un leader, un capitano, ha entusiasmo e carisma, mi ha parlato benissimo di questo posto, sono contentissimo di avere qui un capitano come lui. Ritrovo qui anche ragazzi che conosco di nome o per averli affrontati da avversari”.
Paganini da centrocampo in su ha ricoperto tutti i ruoli, facendo di velocità, resistenza, tecnica e dribbling le sue doti migliori:
“Sono a completa disposizione del Mister e della squadra, mi piace molto inserirmi in area, nei ruoli sono abbastanza versatile, il Mister mi posizionerà dove riterrà più utile”.
Fra le sue caratteristiche c’è quello spirito di sacrificio che in una famiglia come la sua è impossibile non avere nel sangue:
“A casa regnano da sempre l’amore e la passione per lo sport, al di là di quale attività si pratichi. C’è la cultura della corretta alimentazione, della disciplina, dell’allenarsi. I miei non mi hanno mai spinto a fare danza, ma a fare attività sì. Ho praticato tanti sport, tranne la danza perché non sono portatissimo, ma dai miei genitori ho acquisito tanta costanza negli allenamenti. Un calciatore si allena 2-3 ore al giorno contro le 8-9 della danza e poi vedi questi ballerini, sempre freschi e leggeri, è incredibile. Mamma e papà spesso vengono a vedermi giocare”.
Nella memoria dei tifosi bianconeri c’è ancora il gol vittoria realizzato al 91’ da Paganini nella s.s. 2019/20 in quel Frosinone-Ascoli, terminato 2-1 (prima rete segnata da Dionisi, su rigore procurato da Salvi):
“Speriamo di invertire la rotta e fare gol al contrario quest’anno” – scherza il neo bianconero – “Quel gol lo ricordo bene, quella era un’annata importante, ma spero di invertire la rotta ed essere decisivo per l’Ascoli già a partire dalla prossima partita”.