Arrivato due mesi fa in bianconero, è stato il secondo acquisto del mercato estivo dell’Ascoli. Il centrocampista, bolognese doc, si è raccontato alle telecamere della web tv: la gavetta in Eccellenza col Corticella “Mi dividevo fra lavoro in un’azienda che produce plantari e allenamenti” – racconta – “E’ stato duro, dopo otto ore in piedi in azienda, la sera andavo al campo e poi, esausto, a letto”.

Simone parla del legame affettivo col Bologna, che lo ha cresciuto calcisticamente e come ragazzo: a Casteldebole lui è di casa, papà Matteo lavora da trent’anni come magazziniere e nonna Maria è stata in passato la cuoca del club.

Simpatico il siparietto con l’amico fraterno e coinquilino Mattia Tirelli: “Da quando ho iniziato a tagliare i capelli al bomber ha sempre fatto gol” – racconta Simone, barbiere ufficiale della squadra bianconera.

L’immagine che ne viene fuori è di un ragazzo da Ascoli, uno pulito, spontaneo, abituato al sacrificio e a costruirsi le cose un po’ alla volta, mattone dopo mattone. “Resilienza”, “Volere”, “Potere, “Sii forte e non mollare mai” – sono le parole tatuate sul corpo, a ricordare a se stesso che nulla arriva per caso, come gli hanno insegnato mamma Giovanna e papà Matteo.

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